Il "Tacco di Dio".
Inizia la sua carriera in Brasile, all'Atletico Mineiro ricoprendo il ruolo di terzino sinistro.
Si mette molto in mostra in patria e attira le attenzioni delle formazioni europee.
È rapido Franco Baldini che lo acquista a Gennaio 2003 e lo gira in prestito al Venezia in serie B, sperando in un rapido ambientamento in Italia.
Al Venezia gioca poco, mal visto dal tecnico Bellotto che lo accusa di troppa leziosità e di non sapersi adattare al calcio italiano.
Mai sentenza fu più errata.
Arrivato a Roma Capello lo sceglie come uno dei centrocampisti titolari diventando da subito uno dei protagonisti della stagione dei giallorossi, nella quale sostituisce alla grande Cafu, accasatosi al Milan.
In quella stagione, proprio grazie ad uno dei suoi tanti leziosismi, segna un gol di tacco nel derby, cosa che gli fa guadagnare il soprannome di Tacco di Dio.
L'anno successivo, con Capello accasatosi alla Juventus, forte è la pressione della società bianconera per accontentare il tecnico di Pieris a portare il talentuoso giocatore a Torino, ma la Roma è forte nel giudicare il brasiliano incedibile.
Resta in giallorosso fino all'estate del 2008, regalando giocate non solo belle da vedere ma anche concrete, come il memorabile gol segnato a Lione negli Ottavi di Champions League al termine di un contropiede finalizzato con una serie di doppi passi in area e un tiro che si insacca sotto l'incrocio dei pali.
Vince due Coppe Italia e una Supercoppa Italiana con la Roma, prima che, dopo un vistoso calo di rendimento, la Roma decide che il suo tempo nella capitale può considerarsi concluso.