Scudetto Fiorentina-Roma 2-2: la Roma non finsce mai.

11 marzo 2024
Fiorentina-Roma

Ancora un risultato positivo, ancora una gara esaltante.
Con caparbietà e concretezza, la Roma riesce a tornare dall'insidiosa trasferta di Firenze con un punto in più in classifica che le vale comunque un piccolo passo in più verso il quarto posto del Bologna, sconfitto dall'Inter ormai Campione d'Italia.
Sbaglia più del solito stavolta la Roma, e sbaglia ancora una volta De Rossi (come da lui stesso ammesso) la formazione iniziale non tanto negli uomini quanto nello schieramento tattico: ripropone una difesa a 3 che non pochi problemi ha dato a questa squadra in passato, e non pochi problemi ha generato contro la Fiorentina.
In più l'ammonizione dopo pochi minuti di Mancini ha messo in allarme l'intero reparto difensivo.
La Fiorentina ha corso a più non posso finché a potuto, l'ex Belotti ha fatto di tutto per farsi rimpiangere, ma nella ripresa De Rossi ha ridisegnato (in meglio) la squadra e la Roma ha iniziato a macinare gioco.
Il pareggio di Aouar sembrava aver reso giusizia ad una partita che vedeva i giallorossi essere diventati gli assoluti padroni del campo, ma una serie di disattenzioni e ingenuità difensive hanno permesso alla Fiorentina di ripassare in vantaggio: emblematico il momento del gol di Mandragora con i difensori giallorossi che sembravano giocassero a "tutti giù per terra" in area.
Belotti, poi, si guadagna un rigore molto generoso su un'altra ingenuità di Paredes, ma Svilar non ci sta e suona la carica parando il tiro dagli 11 metri a Biraghi.
La Fiorentina non ne ha più, la Roma invece ci crede: all'ultimo istante di gara l'ennesima palla buttata in area avversaria viene colpita da NDicka per un assist perfetto per Llorente che scarica in rete tutta la voglia del primo gol in giallorosso.
La Roma c'è, De Rossi la guida magistralmente, la zona Champions è là, a portata di mano.
Nella foto sopra, il tiro di Llorente su assist di NDicka all'ultimo secondo della gara, che varrà il gol del definitivo pareggio per 2-2 alla Roma.

Scudetto Roma-Brighton 4-0: Roma sontuosa.

08 marzo 2024
Roma-Brighton

C'è poco da dire: Daniele De Rossi ha fatto rinascere la Roma, se non dalle sue ceneri come la fenice, quantomeno dal sul malessere in cui era piombata nell'ultima parte di gestione mourinhana.
La partita di ieri in Europa League contro il Brighton è stata la sintesi perfetta di questo ritrovato spirito di gruppo: una partita quasi perfetta sotto ogni punto di vista, con spirito di sacrificio (quello non è quasi mai mancato) condito con giocate raffinate e finalmente shemi degni di una squadra che sa giocare a calcio.
De Rossi non solo ha dato un'identità chiara alla sua Roma, ma ha ridato motivazioni perse in molti di quei giocatori che sembravano aver smarrito la via: Celik è uno di questi.
Il terzino turco resta un giocatore con molti difetti tecnici e tattici, ma perlomeno ha ritrovato la voglia di proporsi e mettersi in mostra, sfoderando ieri un paio di discese niente male e soprattutto calandosi completamente in questa nuova realtà.
Ma anche giocatori affermati sembrano aver giovato non poco di questa "cura De Rossi": Paredes è un regista a tratti impressionante per la sua visione di gioco e facilità di esecuzione, El Shaarawy non è più quel giocatore da ultimo quarto d'ora che può dare la spinta in più ma piuttosto un giocatore a tutta fascia con splendide intuizioni (ieri sera altri due assist per i gol di Mancini e soprattutto Cristante), Lukaku partecipa molto più al gioco e Dybala sembra aver ritrovato quella compattezza fisica che nell'ultimo periodo lo vedeva (troppo) spesso fermarsi per acciacchi muscolari. Ieri sera è stato a tratti commovente in una sua rincorsa all'indietro a fare addirittura il terzino per coprire un pericoloso contropiede avversario.
Ecco, forse la cosa più importante che De Rossi è riuscito a ridare ai giocatori è proprio questa: lo spirito di sacrificio tra compagni che via via si era andato perso, con troppi giocatori che giocavano solo per se stessi in attesa del finale di stagione, dove comunque le strade di molti di loro (e del tecnico) si sarebbero separate.
Può darsi che sarà ancora così. Ma ora è più chiaro che c'è ancora una buona parte di stagione da giocare. E di soddisfazioni da togliersi.
A partire dal passaggio del turno in Europa League, che con questo netto e sono 4-0 sembra ormai cosa fatta.
Nella foto sopra, Daniele De Rossi, il principale protagonista della rinascita di questa "nuova" Roma, che evidentemente aveva perso quella voglia di giocare e divertirsi, per raggiungere l'obiettivo comune della vittoria.

Scudetto Frosinone-Roma 0-3: Roma dai due volti.

20 febbraio 2024
Frosinone-Roma

Ancora una volta la Roma ha disputato due partite in una, come gli è spesso accaduto da quando De Rossi siede sulla panchina giallorossa.
Colpa, come sua stessa ammissione, dello stesso allenatore giallorosso che aveva impostato la partita con una formazione molto diversa dal solito, togliendo un centrocampista di ruolo per inserire Azmoun al fianco di Lukaku.
Ma il Frosinone dell'ex Di Francesco proprio nella zona nevralgica del campo per tutto il primo tempo ha avuto vita facile e solo due portentosi interventi di Svilar (splendido il primo, un po' fortunoso il secondo) ha permesso alla Roma di non andare sotto nel momento in cui i padroni di casa, probabilmente, meritavano il vantaggio.
E come spesso accade, poco dopo Huijsen che fino al giorno prima di approdare a Trigoria si era promesso proprio al Frosinone e che fino a quel momento aveva fatto più errori in campo che cose egregie, si inventa un gol da antologia partendo da centrocampo in serpentina, saltando un paio di uomini e piazzando il pallone là dove Turati proprio non può arrivare.
Nervosissimo comunque De Rossi sia per l'atteggiamento della squadra nel primo tempo sia per l'esultanza polemica del giovane difensore giallorosso che gli costa l'ammonizione e la sostituzione al termine della prima frazione di gioco.
Se il primo tempo era stato sbagliato per colpa (anche) di De Rossi, lo stesso allenatore giallorosso rimedia ai suoi errori ridisegnando una Roma nel secondo tempo molto più compatta e sicura, merito anche del vantaggio acquisito e della stanchezza degli avversari, che nel primo tempo avevano speso molto più di quello che avevano.
E così i giallorossi prendono possesso del centrocampo assicurandosi la netta vittoria grazie ai gol di Azmoun su ribattuta dopo un tiro da fuori di Cristante e il rigore segnato da Paredes con sicurezza.
Giallorossi ancora quinti in scia di Atalanta e Fiorentina, in attesa dei vari recuperi che devon ancora fare le inseguitrici.
Ma ora c'è il ritorno di Europa League: giovedì potrebbe essere un'altra splendida notte europea...
Nella foto sopra, Huijsen sta per concludere la sua discesa a serpentina di quasi 50 metri con lo splendido tiro che supererà Turati per il gol del vantaggio giallorosso quasi allo scadere del primo tempo.

Scudetto Feyenoord-Roma 1-1: si deciderà al ritorno.

15 febbraio 2024
Feyenoord-Roma

L'urna europea aveva abbinato nuovamente la Roma al Feyenoord, facendo così scontrare per la terza volta in tre anni le due squadre.
Gli olandesi hanno ovviamente il dente avvelenato, a partire dalla finale di Tirana che aveva visto la Roma trionfare nella prima edizione della Conference League, ma nel frattempo molte cose sono cambiate in casa giallorossa, ultima delle quali l'esonero di José Mourinho.
La Roma di De Rossi parte subito forte come nelle partite fin qui disputate a guida del nuovo tecnico, e più volte impensierisce la difesa avversaria, che fa non poca fatica a contenere le avanzate degli avanti romanisti.
Il gol però tarda ad arrivare, nonostante una tremenda traversa colpita da Paredes con un tiro dalla lunga distanza e un paio di occasioni capitate sulla testa di Lukaku.
E invece, a sorpresa, arriva allo scadere del primo tempo il gol del vantaggio olandese su un colpo di testa del più piccolo in campo, Paixao, marcato anzi non marcato da un Llorente particolarmente svagato.
Ma nella ripresa la Roma, nonostante un avvio in difficoltà, ha pian piano ripreso in mano le redini del gioco fino a raggiungere il meritato pareggio proprio con Lukaku, che colpisce (male) di testa un perfetto cross di Spinazzola mandando la palla alle spalle del portiere avversario.
La partita si conclude così con un buon pareggio che lascia aperto il discorso qualificazione alla partita di ritorno tra una settimana all'Olimpico.
E questa Roma ha dimostrato che, se vuole, può giocarsela con chi fino a pochi mesi fa dispustava la Champions League.
Se vuole...
Nella foto sopra, Lukaku dopo aver realizzato il gol del pareggio "esulta" così, con un gesto per ricordare il genocidio che si sta perpetrando in Congo.