Bomber bosniaco di razza pura, dove è andato ha vinto premi e trofei.
Tipico centravanti d'area, forte fisicamente e dotato di un'ottima tecnica individuale, con lui la Roma spera di aver ritrovato quel giocatore che mancava alla squadra giallorossa addirittura dai tempi di Batistuta.
Al suo arrivo i tifosi sognano ed impazziscono di gioia, ma ben presto tutti si devono ricredere.
Dzeko sembra essere diventato improvvisamente un brocco, un clamoroso bidone dei tempi moderni.
Sbaglia tutto ciò che c'è da sbagliare, facili occasioni anche in area piccola trasformate in vignette ironiche e sarcastiche da parte degli avversari.
In molti cominciano a manifestare malumori, anche per via della pessima annata che sta attraversando la Roma tra via vai di allenatori e giocatori irriconoscibili.
Anche il nuovo tecnico Spalletti lo pungola più volte per il suo carattere poco aggressivo.
Evidentemente l'annata di apprendistato deve aver fatto bene al gigante slavo, tant'è che l'anno successivo è il vero trascinatore della Roma.
Segna valanghe di gol, in ogni modo e in ogni occasione, si propone ai compagni, gioca, smista, aiuta i compagni. E nei momenti difficili si carica tutta la squadra sulle spalle.
Diventa capocannoniere della Serie A con 29 reti in 37 partite e dell'Europa League con 8 reti in 12 presenze.
Con le 39 reti segnate nell'intera stagione diventa il marcatore più prolifico in una sola annata della storia della Roma.
L'anno la Roma riparte da mister Di Francesco e con molte aspettative su di lui, ma evidentemente qualcosa si deve essere incrinato nel rapporto con la società.
Lui lavora sodo e continua a segnare, ma nel mercato invernale è il primo indiziato a lasciare la società giallorossa che ha necessità di fare cassa.
Lui rimane in silenzio e quando arriva il momento di trasferirsi al Chelsea, punta i piedi e decide di rimanere a Roma.
Mai decisione fu più saggia per i colori giallorossi: ritrova smalto, condizione, feeling con i compagni e società e di nuovo trascina la Roma verso traguardi insperati, come la storica semifinale di Champions League contro il Liverpool.