Portiere di non eccelse qualità, dopo aver fatto la solita trafila nelle minori della Roma, come tanti ragazzi romani, riesce ad esordire giovanissimo in prima squadra (dopo alcune fugaci apparizioni in amichevoli già nel 1935), nel torneo 1936-37, in una partita che la Roma pareggia nel fortino di Valmaura contro la rognosa Triestina dell'epoca.
Non si fa vincere dall'emozione e riesce a guadagnarsi discrete critiche nelle cronache della gara.
Sembra sul punto di sfondare, ma, nel corso delle poche occasioni in cui viene chiamato a sostituire Guido Masetti, non riesce a dimostrare sicurezza tale da poter spingere la dirigenza, che pure si comincia ormai a guardare intorno in considerazione della età avanzata del portierone veronese, a puntare con decisione su di lui. E qui perde con ogni probabilità la grande occasione della sua carriera, quella che potrebbe farlo realmente svoltare, se si pensa che ad un certo punto, Masetti sembra sul punto di accasarsi al Padova e al suo posto vengono provati altri portieri che non forniscono adeguate garanzie.
Rientra perciò nei ranghi e, dopo un paio di anni passati con la squadra riserve, senza mai affacciarsi in prima squadra, viene ceduto.