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VICENTE DOMINGO DI PAOLA CAMMAROTA
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Vicente Domingo Di Paola Cammarota Buenos Aires (Argentina), 12 - 08 - 1923
Esordio in serie A: 22 Settembre 1946, Roma-Sampdoria 3-1

STAGIONE
SQUADRA
SERIE
PRESENZE
GOL
1946
ALMAGRO (ARG)
A
?
?
1946-1947
ROMA
A
31
2
1947-1948
ROMA
A
32
3
1948-1949
ROMA
A
15
-



STAGIONE
DATA
COMPETIZIONE
PARTITA
GOL
1946-1947
08 Settembre 1946
Amichevole
Roma - Dalmata 12-0
7-0
9-0
10-0
11-0
15 Settembre 1946
Amichevole
Civita Castellana - Roma 1-4
1-2
1-4
06 Ottobre 1946
Campionato
3 Giornata
Roma - Lazio 3-0 2-0
17 Ottobre 1946
Amichevole
Cervignano - Roma 4-5
3-3
15 Giugno 1947
Campionato
35 Giornata
Roma - Bologna 1-1
1-0
19 Giugno 1947
Amichevole
Sorrento - Roma 0-2
0-1
1947-1948
04 Dicembre 1947
Amichevole
Roma - Minerva 8-0
1-0
2-0
14 Dicembre 1947
Amichevole
Roma - Ostiense 6-1
1-0
28 Dicembre 1947
Campionato
14 Giornata
Roma - Juventus 2-3
2-2
11 Gennaio 1948
Campionato
17 Giornata
Roma - Inter 2-3 1-0
12 Febbraio 1948
Amichevole
Roma - Minerva 5-0
2-0
07 Marzo 1948
Campionato
25 Giornata
Torino - Roma 4-1
0-1
18 Marzo 1948
Amichevole
Roma - Latina 3-0
2-0
21 Marzo 1948
Amichevole
Roma - Roubaix Tourcoing 2-0
2-0
04 Aprile 1948
Amichevole
Frosinone - Roma 1-3
0-1
1948-1949
16 Settembre 1948
Amichevole
B.P.D. Colleferro - Roma 1-3
0-3
22 Maggio 1949
Amichevole
Gallia Sports - Roma 1-6
0-6



BIOGRAFIA

Uno dei tanti giocatori argentini di secondo piano, coi quali la Roma si illude di ripetere, nell'immediato dopoguerra, il colpaccio fatto con Guaita, Scopelli e Stagnaro. È anche una conseguenza della penuria di mezzi finanziari a costringere la dirigenza romanista a tentare la sorte, ma in questo modo diventa difficile trovare qualche fuoriclasse sconosciuto o meno.
Di Paola non è certo un fuoriclasse e non potrebbe essere altrimenti, visto che proviene da una squadra di secondo piano del calcio argentino.
Interno robusto ed efficiente, discretamente dotato dal punto di vista tecnico, nel quadro desolante della Roma di quegli anni riesce comunque a ritagliarsi un suo spazio, senza però mai entusiasmare una tifoseria che negli anni precedenti al conflitto era stata abituata sin troppo bene.
Nelle prime due stagioni offre comunque una valida mano, grazie ad una continuità di rendimento che è la sua principale dote.
È un mestierante consumato e sa comunque rendersi utile ad una squadra in perenni ambasce.
Non può però essere lui a risolvere problemi che stanno diventando sempre più evidenti a causa del continuo deterioramento del materiale tecnico.
Nel 1948-49 il suo rendimento cala improvvisamente a picco e la Roma decide di cederlo al Pisa, ove disputa una ultima stagione in Italia, prima di tornare a casa.