Inizia nel vivaio romanista e, nel 1969 Herrera lo lancia in serie A.
È un difensore dotato di grande fisico e discreta tecnica di base e riesce a disbrigare il suo compito sia al centro che sulle fasce. In due anni gioca nove partite, ma davanti ha gente come Bet e Santarini, per cui la società lo manda ad Arezzo per valutarne eventuali progressi. Gioca poco e alla fine dell'anno torna a casa, ove nei due anni successivi gioca venti partite, spesso da riserva, senza mai convincere del tutto.