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ROMEO BENETTI
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Rome Benetti 1980/1981

79/80
Romeo Benetti 1979/1980
Albaredo D'Adige (VR), 20 - 10 - 1945
Esordio in serie A: 29 Settembre 1968, Atalanta-Juventus 3-3
Nazionale Italiana: 55 presenze e 2 reti

Campione d'Italia 1977 - 1978
Vincitore della Coppa Italia 1972 - 1973 - 1979 - 1980 - 1981

Vincitore della Coppa delle Coppe 1973
Vincitore della Coppa Uefa 1977

STAGIONE
SQUADRA
SERIE
PRESENZE
GOL
1963-1964
BOLZANO
D
31
10
1964-1965
SIENA
C
31
7
1965-1966
TARANTO
C
30
7
1966-1967
TARANTO
C
33
4
1967-1968
PALERMO
B
35
2
1968-1969
JUVENTUS
A
24
1
1969-1970
SAMPDORIA
A
27
2
1970-1971
MILAN
A
28
6
1971-1972
MILAN
A
29
4
1972-1973
MILAN
A
29
7
1973-1974
MILAN
A
26
5
1974-1975
MILAN
A
28
5
1975-1976
MILAN
A
30
5
1976-1977
JUVENTUS
A
30
4
1977-1978
JUVENTUS
A
27
5
1978-1979
JUVENTUS
A
26
3
1979-1980
ROMA
A
25
1
1980-1981
ROMA
A
2
-



STAGIONE
DATA
COMPETIZIONE
PARTITA
GOL
1979-1980
01 Novembre 1979
Amichevole
Potenza - Roma 1-6
0-1
21 Novembre 1979
Coppa Italia
Quarti di Finale - Andata
Milan - Roma 0-4
0-1
13 Dicembre 1979
Amichevole
Sacrofano - Roma 0-7
0-5
05 Marzo 1980
Coppa Italia
Semifinale - Andata
Ternana - Roma 1-1
1-1
23 Marzo 1980
Campionato
24 Giornata
Roma - Perugia 4-0 2-0
1980-1981
29 Ottobre 1980
Amichevole
Roma - Brann 2-0
1-0
20 Novembre 1980
Amichevole
Torres - Roma 0-4
0-4



BIOGRAFIA

Alleva canarini, ma probabilmente quella rimarrà la sua unica debolezza. In campo si trasforma in una vera macchina da guerra e gioca con estrema durezza. E nei contrasti, ogni tanto, ci scappa qualche vittima, come il povero Liguori che nel corso di una partita tra Milan e Bologna, ci rimette praticamente la carriera.
Dopo aver vagato per mezza italia (Bolzano, Siena, Taranto, Palermo e Torino, sponda bianconera del Po), trova l'affermazione definitiva a Milano, ove mette i suoi polmoni e la sua forza fisica a disposizione di Gianni Rivera.
Non molto tecnico, dispone però di doti da interditore non comuni e di un tiro mortifero dalla media e lunga distanza che risolve molte situazioni intricate. Ben presto diventa un punto fermo anche della Nazionale, ove giocherà più di cinquanta partite.
Dopo sei ottime stagioni in rossonero, la dirigenza milanista decide di cederlo, a sorpresa, alla Juventus, ritenendo evidentemente chiuso il suo ciclo e, pensando che ormai sia sul viale del tramonto. Si tratta del classico errore di valutazione nel quale erano incorsi molti prima del Milan, poiché a Torino il forte mediano veneto continua a sciorinare prestazioni ad alto livello senza pausa, diventando una colonna inamovibile della squadra guidata da Trapattoni.
Dopo tre stagioni di trionfi, è Viola a chiamarlo nella Roma che sta costruendo, giusto mix di gioventù ed esperienza che comincia proprio in quel momento la sua fase di decollo. Benetti comincia ormai a risentire di quindici anni di battaglie sul campo, nelle quali non ha certo lesinato fiato.
Il suo rendimento non è perciò eccezionale, ma la professionalità con cui assolve al suo compito, impeccabile.