Inter-Roma 0-1: ancora tutto è possibile.

Un altro risultato straordinario per la Roma di Ranieri.
Straordinario perché arrivato a San Siro, contro l'Inter capolista e ancora in corsa per la finale di Champions League, formata da giocatori di ben altro spessore rispetto a quelli che formano la squadra giallorossa, inutile negarlo.
Il merito della vittoria, che è stata di "solo" 1-0 perché poteva assumere ben altre dimensioni se solo gli attaccanti giallorossi non avessero peccato di imprecisione e fossero stati un po' meno precipitosi nelle conclusioni, va senza ombra di dubbio ancora una volta a Claudio Ranieri, vero e unico artefice della rimonta che la Roma ha effettuato in campionato.
Con la vittoria di ieri si è toccata quota 18 risultati utili consecutivi, 44 punti in totale, e ultimo ma non ultimo solo 8 reti subite nel girone di ritorno: un ruolino di marcia che fa impressione, che cancella di fatto la pessima partenza di stagione di questa squadra.
La vittoria di ieri probabilmente sancisce lo scudetto assegnato al Napoli con l'Inter che difficilmente riuscirà a questo punto a recuperare i 3 punti di distacco dagli azzurri, e di fatto annovera i giallorossi tra le pretendenti ad un posto in Champions League per la prossima stagione.
È difficile ma non impossibile: soprattutto le prossime due giornate contro Fiorentina e Atalanta saranno decisive per le sorti della Roma.
Ranieri continua a predicare calma e non fa nessun proclama. Ma probabilmen, negli spogliatoi e nei corridoi di Trigoria, starà suonando la campanella che risuonava quando porto il Leicester neopromosso alla vittoria della Premier League...
Nella foto sopra, Ranieri osserva la sua Roma raggiungere l'ennesimo risultato utile da quando lui si è seduto sulla panchina giallorossa.
Lazio-Roma 1-1: la Roma nelle mani di Svilar.

Derby ad alta tensione quest'ultimo disputato in campionato tra Roma e Lazio.
Ad entrambe le squadre serviva una vittoria per dare una spinta alla rincorsa verso la zona Champions che, probabilmente, con questo pareggio sfuggirà ad entrambe.
Ma per la Roma, in fondo, non è un punto totalmente da buttare: la corsa dei giallorossi verso una posizione valida per una competizione europea comunque resta valida e fattibile.
Chi già da ora snobba l'eventuale partecipazione alla Conference League evidentemente ha la memoria fin troppo corta e non ricorda minimamente le aspirazion igiallorosse di 4 mesi fa, quando la Roma galleggiava tra la zona retrocessione e l'anonimato della classifica.
Se la Roma è arrivata in questa volata finale con l'aspirazione di arrivare in Europa lo deve quasi esclusivamente al suo allenatore che domenica scorsa ha disputato il suo ultimo derby, il sesto, chiudendo senza nessuna sconfitta nel suo curriculum e raggiungendo in questo finale di stagione il sedicesimo risultato utile consecutivo.
Di sicuro questa volta una mano, anche due, gliel'ha data Mile Svilar che soprattutto nel primo tempo ha blindato la porta giallorossa con almeno 3 parate decisive che hanno evitato la capitolazione.
Poco però ha potuto poi fare sul colpo di testa di Romagnoli ad inizio ripresa.
Gol laziale che in un certo senso ha scosso i giallorossi che da quel momento hanno trovato la spinta necessaria per puntare in maniera più decisa la porta laziale raggiungendo il gol del pareggio con una magia di Soulé che colpisce da fuori area realizzando il suo quarto gol in maglia giallorossa.
Pareggio sostanzialmente giusto alla fine, anche se non tutti in campo hanno giocato allo stesso sport: Marusic ad un certo punto deve aver confuso il calcio con il karate, colpendo con un calcio volante al petto Saelemaekers. L'arbitro (e il Var) ha colpevolmente sorvolato lasciando terminare la Lazio in 11 uomini.
Chissà, magari ora si stava parlando di tutt'altra classifica per entrambe le squadre in caso di (meritata) espulsione...
Ad ogni modo, non è ancora finita.
Nella foto sopra, Ranieri segue attentamente il suo ultimo derby da allenatore della Roma. Il tecnico trasteverino chiude la sua carriera da allenatore giallorosso senza nessuna sconfitta in sei partite: per lui 5 vittorie e 1 pareggio.
Lecce-Roma 0-1: segna ancora Dovbyk.

Vince ancora la Roma.
Vince per la settima volta consecutiva in campionato, per la dodicesima volta in campionato da quanto Ranieri è tornato a sedersi sulla panchina giallorossa, conquistando la bellezza di 39 punti in 18 gare totali e preparandosi così ad un finale di stagione tostissimo.
Finora i giallorossi erano stati chiamati a vincere quante più partite potevano per risalire la china e presentarsi alle ultime 8 gare di campionato con la speranza di poter racimolare qualche unto prezioso per un posticino nelle prossime competizioni europee.
Addirittura, prima dell'avvento di Ranieri, in molti temevano questo finale di stagione per la permanenza dei giallorossi in Serie A.
Nelle prossime 8 gare la Roma affronterà almeno 4 squadre dirette concorrenti per l'Europa (Juve, Lazio, Fiorentina e Atalanta), il Milan quasi tagliato fuori da questi discorsi, l'Inter che sta andando a vincere il suo ennesimo scudetto, Verona e Torino.
Ma ora, diversamente da qualche mese fa, non è più la Roma a dover temere queste partite, bensì le altre che pensavano di trovare una squadra svuotata e con l'acqua alla gola.
Ranieri in primis e i gol di Dovbyk nell'ultima parte di stagione hanno riportato la Roma in una posizione di classifica che più merita: nelle ultime gare solo l'Inter ha fatto meglio dei giallorossi. I numeri parlano chiaro e non mentono mai.
Certo, sarà difficile e per niente scontato, ogni partita sarà una battaglia dove entrambe le squadre avranno lo stesso obiettivo.
Una cosa però è certa: la Roma, questa Roma, non mollerà e venderà cara la pelle fino all'ultimo secondo dell'ultima gara.
I conti si faranno alla fine.
Nella foto sopra, Dovbyk segna ancora sbloccando nel finale di gara una partita che era diventata terribilimente complicata per i giallorossi. Con questo gol, il bomber ucraino raggiunge quota 11 reti in campionato e 15 in stagione.
Athletic Club-Roma 3-1: Hummels elimina la Roma.

Un'assurda ingenuità di uno degli uomini più esperti della Roma regala il passaggio all'Athletic Bilbao senza neanche poter opporre resistenza.
Ha quasi dell'incredibile e a tratti inspiegabile la storia di Hummels in giallorosso: l'ex capitano del Borussia Dortmund che in patria ha vinto tutto e che con la maglia della Germania si è laureato anche Campione del Mondo nel 2014, era arrivato a Roma nelle ultime fasi di mercato come uno dei più importanti colpi estivi.
Certo, gli anni ci sono e la condizione fisica non era più quella di un tempo, ma con la maglia giallorossa sotto la guida di De Rossi praticamente non ha mai visto il campo, sotto la guida di Juric ha esordito nella disfatta di Firenze causando anche uno sfortunato autogol e poi è tornato nel dimenticatoio (probabilmente anche per divergenze non solo di carattere fisico), mentre con l'avvento di Ranieri sembrava essere tornato il leader del reparto difensivo.
Sembrava, perché dopo la pessima prestazione in Coppa Italia contro il Milan, lo stesso Ranieri lo aveva mandato in "vacanza" dalla quale in pratica non è più tornato.
O meglio, è tornato ieri con il risultato di gettare al vento le possibilità di passaggio del turno della Roma.
Lasciare i compagni di squadra in 10 dopo appena 11 minuti di gioco per un banalissimo quanto sconclusionato passaggio orizzontale intercettato dall'avversario e conseguente inevitabile fallo dimostra che il difensore tedesco ha raggiunto ormai una scarsa lucidità che non gli permette di essere concentrato come invece richiedono certe gare.
L'arbitro ha sbagliato e ha esagerato con l'espulsione? Può darsi, in effetti il fallo è avvenuto praticamente a centrocampo e mancini forse avrebbe avuto tempo e modo di recuperare l'avversario nei 50 metri che lo separavano dalla porta di Svilar, ma la sostanza non cambia riguardo Hummels.
Probabilmente, anzi sicuramente, se non fosse stato espulso la partita avrebbe preso un'altra piega anche perché nonostante tutto l'Athletic ha raggiunto il primo gol nei minuti di recupero del primo tempo, grazie ad una doppia sfortunatissima deviazione prima di NDicka che serve l'assist involontario a Nico Williams e poi di Angelino che mette fuori causa il pur bravo Svilar.
Come spesso succede, le partite vengono decise da semplici episodi: stavolta l'episodio decisivo è stata la superficialità di Hummels nel non saper gestire un semplice quanto innocuo pallone tra i suoi piedi.
Nella foto sopra, Hummels ha tra i piedi il pallone che costerà carissimo a lui e alle sorti della Roma: sbaglierà il passaggio orizzontale per Mancini e commetterà il fallo che gli costerà l'espulsione.