Scudetto Roma-Inter 0-1: Immeritata sconfitta.

21 ottobre 2024
Roma-Inter

La Roma non vale l'Inter,neanche l'Inter acciaccata e incerottata arrivata all'Olimpico, ma la sconfitta subita ieri è di sicuro un colpo troppo duro inferto ai giallorossi e alla loro partita dove, perlomeno, hanno messo in campo tanta generosità e intensità.
Ormai è chiaro: l'annata della Roma e dei suoi tifosi sarà l'ennesima in cui vedranno gli altri vincere e trionfare in Italia e in Europa, alla continua rincorsa di una posizione di riguardo in campionato e tentare di arrivare il più lontano possibile in Europa League, per poi tirare le somme e decidere cosa fare in futuro.
Per cui prima si smette di pensare in grande e dei possibili momenti di gloria e prima ci si cala in questa realtà fatta di sudore e fatica, e prima si riuscirà a ristabilire la rotta di una stagione più che compromessa ma non ancora terminata.
Inutile recriminare su cosa poteva essere e non è stato, su chi è stato (troppo) velocemente allontanato e chi (ancora più) inaspettatamente è stato chiamato a traghettare la nave, nel nome di una impellente necessità di vittoria (!?!?). Bisogna cercare di trovare quel poco di buono che anche in partite come quella di ieri sera è stato fatto e ripartire da lì, rimboccandosi le maniche e stringersi ancora di più a sostegno della squadra: questa è e questa abbiamo in questo momento. E con questa dobbiamo andare avanti. Senza terzini. Senza valide alternative in attacco. Con giocatori da ritrovare e altri da scoprire.
Ieri sera non si è dominata la gara, ma non è stato neanche un tiro al bersaglio da parte dell'Inter che, lei sì, è chiamata a vincere qualcosa.
Fino alla prossima (inutile) pausa per la Nazionale, ci sono partite alla portata dei giallorossi, ma che se si vogliono vincere bisogna affrontare con lo stesso spirito di ieri sera: in fin dei conti, la sconfitta è arrivata a causa di un errore grossolano commesso a centrocampo che ha lanciato il contropiede interista. Altrimenti la partita sarebbe finita, con molte probabilità, con un pareggio più giusto.
E i commenti, oggi, sarebbero stati di tutt'altro tenore. Forse.
Nella foto sopra, Dybala e Celik a terra, dopo aver provato a contrastare, vanamente, Lautaro e il suo tiro che regala la vittoria ai nerazzurri.

Scudetto Roma-Venezia 2-1: orgoglio romanista.

14 maggio 2024
Roma-Venezia

Stavolta la cronaca degli ultimi minuti e a vantaggio dei giallorossi, e non contraria.
Stavolta è la Roma a disputare un secondo tempo di sostanza (non senza qualche apprensione) e a ribaltare il risultato nei minuti finali.
Sì, perché il primo tempo, a differenza dell'ultima uscita in Europa League, aveva visto la squadra di Juric incassare malamente tutti i colpi di un sorprendente Venezia che era venuto a Roma con lo spirito tutt'altro che arrendevole della vittima sacrificale.
Non erano bastate le prime avvisaglie sotto porta di Svilar a far svegliare i giallorossi, tanto che i lagunari sul finire del primo tempo sono addirittura passati in vantaggio e hanno rischiato di raddoppiare dopo pochissimo: solo il provvidenziale piede di Mancini sulla linea di porta ha evitato la seconda capitolazione.
Una squadra stranamente spenta quella di Juric vista contro l'ex Di Francesco, con un Soulé apparso ancora particolarmente apatico e fuori da ogni schema di gioco e con Koné non apparso nel massimo della forma.
Nella ripresa, però, la musica cambia e dopo un altro svarione difensivo miracolosamente salvato da Svilar, i giallorossi hanno iniziato a prendere campo e a stringere gli avversari nella propria metà campo, rendendosi sempre più pericolosi, prima con Dovbyk e poi due volte con Pisilli che in area di rigore non ha trovato la zuccata vincente.
Ci ha pensato Cristante con un tiro da fuori fortunosamente deviato in porta ad accendere quella miccia che serviva alla Roma e, pochi minuti più tardi, il terzo tentativo di testa del giovane Pisilli ha trovato la sua prima rete in Serie A e il gol del definitivo 2-1 per la Roma, che ha restituito un po' di tranquillità all'ambiente e 3 punti fondamentali alla Roma che ora può guarda il futuro e la classifica con occhi diversi rispetto ad un paio di settimane fa.
C'è ancora tanto da lavorare, ma vincere aiuta sicuramente a lavorare meglio...
Nella foto sopra, Niccolò Pisilli, l'ennesimo figlio di Roma, corre urlando tutta la sua gioia per il primo gol in Serie A che regala tre importantissimi punti ai giallorossi e gli fa guadagnare il meritato premio del miglior giocatori in campo.

Europa League Roma-Athletic Club 1-1: la solita disattenzione.

27 settembre 2024
Roma-Athletic Club

La nuova Europa League, rivoluzionata completamente nel formato e nella sua interpretazione almeno nella prima parte che porterà poi agli Ottavi di Finale, inizia con un pareggio dai due volti per la Roma.
Se da un lato i giallorossi nel primo tempo e per parte del secondo hanno dato l'impressione di essere una squadra forte, compatta, ordinata e a tratti anche travolgente, nella seconda parte della ripresa hanno mostrato ancora una volta dei limiti mentali e fisici che faticano ad essere rimossi.
Il dato del possesso palla al termine del primo tempo è emblematico: oltre il 70% contro una squadra di prim'ordine, tra le pretendenti a vincere il trofeo. E non è stato un possesso palla sterile come in passato poteva accadere: stavolta il possesso palla, alternato a lanci improvvisi, ha messo letteralmente alle corde l'Atletico costringendolo a chiudersi sempre più in difesa senza soluzione di continuità.
E il gol è arrivato da una splendida giocata corale, iniziata da Dybala, passata per Koné, continuata da Baldanzi, spinta da Angelino e finalizzata dal perfetto colpo di testa di Dovbyk.
Poi assoluta padronanza e tenuta del campo, senza mai subire il minimo pericolo, neanche ad inizio della ripresa quando i giallorossi hanno rinunciato a Dybala per Soulé (non benissimo il suo ingresso in campo) o quando i cambi hanno rivoluzionato in parte la squadra.
È stato l'ingresso di Nico Williams per gli avversari che ha segnato lo spartiacque della partita della Roma: non tanto per l'ingresso del giovane talento spagnolo, quanto per la sopraggiunta stanchezza fisica di alcuni interpreti giallorossi.
Di sicuro anche l'infortunio di Celik con susseguente esordio di Abdulhamid ha dato il suo contributo, anche se il saudita ha svolto il suo compito con relativo ordine. È stata più la consapevolezza avversaria che probabilmente con un minimo di convinzione in più la difesa della Roma sarebbe capitolata.
E di fatto il pareggio è arrivato quasi a tempo scaduto su una palla inattiva che poteva e doveva essere gestita meglio: difesa schierata, tutti i saltatori posizionati, pallone avversario molto lungo: sponda e gol del pareggio.
Peccato, perché nell'unica vera incertezza difensiva la Roma ha subito nuovamente gol, vanificando quanto di buono (e stavolta è stato tanto) era stato fatto durante il resto della gara.
La strada intrapresa, comunque, sembra essere quella giusta.Va detto a bassa voce, però: i colpi di scena ultimamente sono stati talmente tanti che è meglio volare bassi ed evitare qualsiasi tipo di volo pindarico.
Nella foto sopra, Saud Abdulhamid esordisce con la maglia giallorossa: il primo saudita in assoluto a giocare con una squadra italiana è apparso sicuramente emozionato e a tratti impacciato: c'è ancora molto da lavorare.

Scudetto Roma-Udinese 3-0: (ri)partenza Roma.

24 settembre 2024
Roma-Udinese

Terremoto in casa giallorossa che ha portato all'allontanamento di De Rossi dalla guida tecnica della squadra dopo appena 4 giornate di campionato e alle dimissioni più o meno improvvise dell'AD Souloukou.
Molto si dirà e si inventerà nei prossimi giorni sul perché si sia dimessa l'Amministratrice Delegata e sui rapporti con la squadra e soprattutto con l'ex tecnico giallorosso, ma alla fine ciò che resta è una società che fin qui ha dimostrato di non avere le idee chiarissime sul da farsi e una squadra con un nuovo progetto tecnico affidato, questa volta, a Ivan Juric che speriamo diventi l'allenatore più vincente della storia, ma che al momento ha un curriculum di bassa levatura...
Dal 1927 ad oggi si sono succeduti sulla panchina giallorossa (compresi i vari ritorni di fiamma) 73 allenatori, negli ultimi 14 anni ben 12 allenatori: c'è ancora qualcuno che ha il coraggio di utilizzare la parola "progetto" associata alla Roma?
No, perché se così fosse ci sarebbe bisogno di impiegare molto tempo per spiegare tutti questi progetti che si sono susseguiti nel tempo.
De Rossi probabilmente non era ancora adeguato a dirigere una squadra a questi livelli, senza aver fatto un minimo di gavetta e soprattutto troppo invischiato emotivamente e non solo a Trigoria. Ma allora perché tutta quella fretta di rinnovare il suo contratto addirittura per 3 anni e poi accompagnarlo alla porta con la stagione appena iniziata?
Ora ci viene detto che Juric è stato preso perché la Roma ha intenzione di vincere da subito: quindi Mourinho è stato mandato via per quale motivo?
Sono tante le domande che rimarranno senza risposta o alle quali verranno date risposte più o meno fantasiose.
L'unica certezza è che l'Olimpico anche contro l'Udinese era stracolmo nonostante l'aria di giusta contestazione e di poca voglia di tifare, e che questa prima vittoria in campionato era necessaria come l'aria.
Nella speranza che sia solo una prima boccata d'ossigeno per tornare a respirare a pieni polmoni. E che, come detto dalla società, sia la prima di una serie di vittorie che porti a qualche traguardo fin da questa stagione...
Nella foto sopra, lo striscione esposto in Curva Sud dall'inizio della gara fino al 30', quando poi la Sud si è riempita e ha iniziato a contestare apertamente società e fischiare diversi giocatori.