Bologna-Roma 2-2: Roma spenta.
Passata la sbornia del deby vinto con merito da parte dei giallorossi, ecco che si presenta l'occasione di tornare a vincere in trasferta dopo tanto, troppo tempo.
Il Bologna di Italiano è squadra ostica, ma sicuramente non invincibile e alla portata della Roma vista nelle ultime uscite.
A patto, però, che i giocatori cardine che vestono la maglia giallorossa siano nel pieno della forma e senza il freno a mano tirato.
Purtroppo, dopo diverse partite da titolare, Dybala è apparso a corto di fiato e di idee: il suo gol fallito di fronte a Skorupski è la fotografia perfetta della sua gara al Dall'Ara.
Con questo non si sta dando la croce addosso al talento argentino, tuttaltro: è evidente che al fianco di Dybala servano altri giocatori di spessore e di talento come lui, perché può capitare di avere una giornata stonata.
Nonostante ciò, la Roma era riuscita comunqua a passare in vantaggio con l'ex Saelemaekers e la complicità di Skorupski, ma nell'arco di 5 minuti il Bologna con un uno-due micidiale effettua l'inaspettato sorpasso: sfortunati i giallorossi in occasione del pareggio felsineo che perdono palla sulla trequarti lanciando il contropiede avversario, ancora più sfortunati sul tocco di mano in area di Koné che regala il rigore a Ferguson.
Ma i giallorossi non si perdono d'animo e, seppur in maniera non proprio lineare, tentano fino all'ultimo istante di arrivare al pareggio, rischiando grosso su un paio di contropiede guidati da Orsolini.
E proprio all'ultimo secondo dell'ultimo minuto di recupero, ecco che arriva il comunque meritato pareggio: tocco in area di mano di un altrettanto sfortunato Lucumi e rigore realizzato con estrema freddezza da Dovbyk.
Vittoria esterna ancora una volta rimandata, quindi, ma punto che serve soprattutto a livello mentale e ad allungare la striscia di risultati positivi consecutivi.
Nella foto sopra, Dybala in azione contro il Bologna. La poca verve del talento argentino nella gara del Dall'Ara si è ripercossa sull'intero andamento della partita dei giallorossi.
Milan-Roma 1-1: arrivederci al 2025.
Un altro anno se ne va e probabilmente per i colori giallorossi questo scorcio di stagione 2024/2025 è il più brutto degli ultimi anni.
Una classifica inguardabile, ma soprattutto delle prestazioni inverosimili che hanno portato al cambio di tre allenatori sulla panchina, sconfitte ridicole e situazioni in campo quasi da barzelletta.
Poche, pochissime le gioie ma nelle ultime uscite, da quando è arrivato Ranieri a mettere ordine in uno spogliatoio allo sbando, perlomeno pare che la rotta sia leggermente cambiata, fatto salvo l'uscita imbarazzante di Como.
L'ultima partita contro il Milan continua a dare barlumi di speranza anche se contro questo Milan bisognava fare risultato pieno: i giallorossi ci hanno provato, sono stati in parte sfortunati col palo di Dovbyk e la traversa (in fuorigioco) di Shomurodov, un paio di importanti parate di Maignan e un secondo tempo da padroni del campo a San Siro.
Dispiace per Pellegrini, il capitano triste, che quando è entrato in campo era chiaro il suo spaesamento tattico ma soprattutto mentale: avesse segnato quel gol a partita quasi conclusa probabilmente la sua sorte in maglia giallorossa avrebbe preso una piega ben diversa da quella che, verosimilmente, prenderà nel prossimo mese.
Mese che si aprirà con il derby contro una Lazio che sta viaggiando a vele spiegate in campionato.
Al momento la Roma ha altri obiettivi a breve e lunga scadenza, ma se si affronta il derby come si è affrontato il Milan, non è escluso che il risultato finale possa dare ai giallorossi quella spinta definitiva per uscire da questa situazione di bassa classifica.
E allora, che sia un buon 2025...
Nella foto sopra, Dybala esulta con la sua tipica "maschera" dopo lo splendido gol del pareggio contro il Milan. Da lui la Roma deve ripartire e su di lui deve puntare. Almeno fino al termine della stagione. Poi si tireranno le somme e si guarderà al futuro.
Roma-Sporting Clube de Braga 3-0: si torna in carreggiata.
Seconda vittoria consecutiva e prestazione più che convincente.
Dopo la netta vittoria in campionato contro il Lecce, a distanza di 5 giorni ecco che la cura Ranieri dà ancora i suoi frutti mostrando una Roma estremamente concreta e concentrata, con un (finalmente) ritrovato Pellegrini suglio scudi.
Lo stesso capitano, per tutto il primo tempo pare avere un conto personale col portiere avversario andando ripetutamente al tiro trovando in una sola occasione (splendido il lancio di NDicka per Zalewski, autore dell'assist) la via del gol ma dimostrando di essere tornato leader della squadra.
Partita in discesa fin da subito, quindi, ma che i giallorossi vogliono mettere subito al sicuro e non si fermano per tutto il primo tempo, non riuscendo però a trovare il raddoppio per questione di centimetri.
Di contro la porta di Svilar non rischia il minimo pericolo, nonostante una formazione molto rivoluzionata rispetto a sabato scorso, e con le "sorprese" Zalewski e Abdulhamid titolari.
E proprio il saudita è protagonista di una partita tutta votata all'attacco e alla spinta sulla fascia: il suo gol ad inizio ripresa suggella una prestazione di alto livello, sulla quale in pochi avrebbero puntato ad inizio stagione.
In più, l'espulsione del portiere avversario su altra folata offensiva di Abdulhamid in pratica chiude la partita, togliendo ogni velleità di rivalsa alla squadra avversaria che soccombe definitivamente a tempo scaduto sotto il gol Hermoso che chiude il match.
Come detto da Ranieri a fine gara, la strada è ancora molto lunga e nulla è stato ancora fatto.
Ma la strada imboccata, adesso, è veramente quella giusta.
Nella foto sopra, Pellegrini, dopo aver sbloccato la partita, scarica tutta la sua gioia mista a rabbia insieme a Zalewski alla fine di un periodo estremamente difficile per la Roma e per lui in particolare.
Roma-Lecce 4-1: ricominciamo.
Fame di punti, innanzitutto: e la Roma in questa giornata di campionato si sazia.
Il Lecce è poca cosa e con l'arrivo di Giampaolo sulla panchina probabilmente è anche peggiorato, ma di sicuro come da più parti è stato detto, è una squadra più abituata della Roma a stare in certe posizioni di classifica e a lottare per restare a galla e non affondare.
Sembra una banalità, ma in realtà non lo è.
Bravo, bravissimo in queste circostanze mister Claudio Ranieri che ha capito da subito che la prima cosa da fare era recuperare mentalmente alcuni giocatori e poi solo successivamente puntare a migliorare sotto il profilo tattico.
Non a caso Pellegrini si è accomodato ancora una volta in panchina, lasciando spazio a Paredes tornato finalmente ad essere un calciatore degno di questo nome, che insieme a Koné formano finalmente una bella cerniera a centrocampo.
Recuperato fisicamente anche Saelemaekers ecco che i giallorossi hanno una spinta in più anche sulle fasce e non a caso è proprio ilbelga ad aprire le marcature.
Il pareggio salentino è solo un fulmine a ciel sereno (colpa anche dell'enorme inesperienza di Abdulhamid, che comunque saprà rifarsi nella ripresa) perché la Roma è un martello e non regala nulla agli avversari, continuando a cercare, e stavolta anche trovare, la via del gol nonostante l'assenza di un vero centravanti per via dei problemi fisici di Dovbyk e di un valido sostituto dell'ucraino.
Ecco allora che viene proposto Dybala come falso nove, e il talento argentino solo per sfrotuna non trova il gol che avrebbe sicuramente meritato.
In compenso, ad arrotondare il bottino, ci pensa uno splendido colpo di testa di Mancini, il gol sotto la Sud di un Pisilli in palla e un caparbio tiro appena dentro l'area di Koné, senza ombra di dubbio il migliore in campo per i giallorossi da diverse gare a questa parte.
La Roma è ripartita, e stavolta speriamo definitivamente.
Obiettivi? Al momento vincere giovedì in Coppa e poi a Como. A lungo termine scalare il più possibile la classifica.
Nella foto sopra, tutta la gioia di Niccolò Pisilli che esulta sotto la Curva Sud dopo aver segnato il gol del 3-1 per la Roma, suo secondo gol stagionale.