Bayer Leverkusen-Roma 0-0: le chiacchiere stanno a zero.

Un'impresa incredibile, un record assoluto per la Roma, un traguardo quasi insperato ad inizio stagione: José Mourinho è riuscito a traghettare la squadra giallorossa alla finale di Europa League il 31 maggio a Budapest.
E ci è riuscito con una partita alla Mourinho, instillando da tempo in ogni singolo giocatore quella consapevolezza, quella tenacia, quella forza di non mollare mai e rimanere compatti fino al novantesimo, oltre il novantesimo, superando ogni difficoltà e resistendo alla fatica, alla stanchezza, alla pressione, alla paura di non farcela, agli infortuni che hanno continuato anche ieri sera a minare la squadra.
In molti hanno fatto ironia sul pullman giallorosso schierato a difesa della porta di Rui Patricio, ma la realtà è che questa squadra ha disputato una partita perfetta, anzi, un secondo tempo perfetto dopo aver chiuso in vantaggio i primi 90 minuti della settimana scorsa: era inevitabile il ritorno di fiamma dei tedeschi e l'enorme pressione (oltre che una maggiore qualità di palleggio a centrocampo della squadra allenata da Xabi Alonso), e la Roma ha fatto di necessità virtù.
Quelle poche volte che ne ha avuto la possibilità ha provato ad affacciarsi dalle parti dell'area avversaria, ma quando ha capito che non sarebbe servito a molto, non ha avuto difficoltà a spazzare la palla il più lontano possibile e a ricompattarsi per resistere ad un altro assalto avversario.
E così il castello giallorosso ha resistito fino alla fine, solo nell'occasione della traversa di Diaby ha tremato sotto i colpi avversari, per il resto ha lasciato quasi sempre la possibilità di tiro solo da lontano, sui quali Rui Patricio si è sempre fatto trovare pronto.
Due finali europee in due anni: mai era successo nella storia della Roma.
Ora manca solo l'ultimo tassello per trasformare la Storia in Leggenda...
Nella foto sopra, José Mourinho a fine gara piange lacrime di gioia sotto il settore occupato dai tantissimi tifosi giallorossi arrivati a Leverkusen: la sua Roma ha raggiunto l'incredibile traguardo della seconda finale europea di fila.
Bologna-Roma 0-0: i conti si faranno alla fine.

Probabilmente è un punto che serve a poco nell'economia del campionato.
O forse no.
Perché la Roma guadagna comunque un punto sull'Atalanta e sul Milan, entrambe sconfitte ed entrambe in lotta come i giallorossi per un posto in Europa nella prossima stagione.
A sorpresa, o quasi, Mourinho decide di lasciare a casa o in panchina molti dei "titolari" effettivi, affidandosi a molti giovani ed esordienti: Svilar, Missori e Tahirovic su tutti, con Cristante centrale difensivo e l'attacco affidato alle incursioni di Solbakken e Belotti, che continua a non trovare la via del gol nonostante una colossale occasione avuta nel primo tempo sulla quale Skorupski rimedia come può.
Il Bologna è poca cosa, e i giallorossi in realtà, oltre l'occasione capitata sui piedi del Gallo, avrebbero avuto altre due clamorose occasioni per passare in vantaggio, se solo l'arbitro Orsato ("Il migliore" secondo Mourinho...) e soprattutto il Var avessero assegnato un paio di rigori alla Roma.
Sì, perché sia nel primo tempo su Solbakken che nel secondo su Ibanez, due evidenti gomitate in area rossoblu ad altezza viso non sono state sanzionate come avrebbero dovuto essere: in quel caso ora staremmo parlando di tutt'altra classifica, con almeno mezzo piede nella prossima Europa League.
Ma tutto è di nuovo rimandato alle ultime tre giornate di campionato.
E, soprattutto, guardando a giovedì nella speranza di regalarci ancora una volta un sogno...
Nella foto sopra, la Roma schierata titolare da Mourinho per la partita contro il Bologna al Dall'Ara: il tecnico portoghese un po' per necessità, un po' per far riposare alcuni titolari, ha schierato la formazione più giovane di sempre della sua carriera.
La Storia della AS Roma.

Sono tante le storie e le leggende, più o meno veritiere, che riguardano la nascita della Associazione Sportiva Roma.
Nel corso degli anni troppo è stato tramandato a parole e troppo spesso quello che veniva narrato non veniva verificato, generando falsi storici e leggende metropolitane sui diversi aspetti della vicenda: dalla data di nascita alle squadre che vennero fuse per dare vita alla Roma, dalla prima sede sociale ai campi da gioco sui quali hanno iniziato a dare i calci al pallone i primi atleti "giallorossi".
Ma non solo.
Il calcio nella Capitale effettivamente quando è "nato"? E chi lo ha portato veramente?
E ancora: cosa si sa delle tre squadre (Fortitudo, Alba e Roman) che si fusero per dare vita alla Roma? E delle squadre di "football" che esistevano prima di queste che a loro volta si fusero per formarle?
Finalmente un po' di chiarezza su tutti questi aspetti in una nuova, affascinante sezione del sito che parla della Preistoria del calcio a Roma, la Nascita della Associazione Sportiva Roma e la Progenie giallorossa.
Il tutto documentato accuratamente con foto e articoli di giornali dell'epoca.
Perché per andare nel futuro, non si deve dimenticare il passato...
Nella foto sopra, il "Diploma di Campione del Lazio" vinto in data 21 Maggio 1899 dalla Società Ginnastica Roma, con su scritti anche i nomi dei giocatori della formazione.
Monza-Roma 1-1: l'Europa si allontana...

Continua il momento negativo della Roma.
Troppo negativo per essere vero, eppure è così.
Con gli uomini contati e in piena emergenza numerica e tecnica, Mourinho schiera i giocatori che può puntando deciso verso la vittoria che potrebbe far dormire sonni leggermente più tranquilli.
La squadra lo ripaga con una prestazione piena di intensità (soprattutto nella prima parte) e determinazione che li porta a passare in vantaggio su un clamoroso errore del portiere avversario e mettere la partita in discesa quasi subito.
Le avversarie per la corsa Champions hanno vinto o stanno vincendo, con la sola eccezione del Milan che clamorosamente è fermato dalla Cremonese: sarebbe una vittoria importantissima, e il rammarico per la non-vittoria di domenica scorsa proprio contro i rossoneri è tanto.
Arriva poi improvvisamente il pareggio quasi inaspettato del Monza, su una disattenzione difensiva (quanto manca Smalling!) e nella ripresa i giallorossi non hanno la forza fisica per riuscire a penetrare la difesa di casa.
El Shaarawy si accascia per l'ennesimo infortunio muscolare occorso a questa squadra, e nel finale Celik viene incredibilmente espulso dall'arbitro Chiffi dopo che è accidentalmente scivolato.
Allo stato attuale delle cose, la Roma potrebbe rimanere addirittura fuori da tutte le competizioni europee: una prospettiva troppo brutta anche solo da immaginare.
Se non altro questi giocatori, con tutte le loro mancanze a livello tecnico, non se lo meriterebbero: tutto si può dire a questa squadra, ma non che non abbia messo in campo tutto quello che aveva in ogni occasione.
Cremonese in Coppa Italia esclusa...
Nella foto sopra, il gol del vantaggio giallorosso segnato da El Shaarawy. Purtroppo poi il Faraone sarà costretto ad abbandonare il campo nel secondo tempo per un infortunio muscolare. Difficile possa recuperare per l'importantissimo finale di stagione.