Roma-Udinese 2-0: siamo lì...
Campionato strano e pazzo.
Una Roma praticamente senza attaccanti puri di ruolo, continua a vincere e a restare in testa alla classifica con buona pace di tutti quei professoroni che continuano a parlare di Milan, Juve e compagnia bella (Napoli compreso) quando queste non riescono a stare al passo delle capoliste, Inter e Roma appunto.
La Roma vista contro l'Udinese ha mostrato ulteriori progressi sotto il profilo del gioco e della tenuta fisica, ha trovato il gol del vantaggio con un rigore stavolta segnato (!!!) da Pellegrini, autore di una sontuosa partita che lo ha visto, finalmente, uscire dal campo seguito da una standing ovation di tutto lo stadio.
Come detto, l'unico centravanti rimasto a disposizione di Gasperini, Dovbyk, è stato costretto ad abbandonare il campo allo scadere del primo tempo per un problema muscolare che a quanto pare lo terrà lontano dalla squadra per diverso tempo: lui, Ferguson, Dybala, Bailey.
Restano a disposizione Soulé, Baldanzi ed El Shaarawy: un po' pochini per il reparto offensivo della squadra che al momento contende il primato con l'Inter di Lautaro Martinez e Bonny.
Eppure la combriccola di Gasperini continua a mandare in gol giocatori insospettabili: anche Celik ha finalmente trovato la sua prima rete in campionato, giusto premio a quello che forse più di ogni altro in questo primo scorcio di stagione sotto la gestione del nuovo tecnico giallorosso ha mostrato i progressi più ampi (anche se già nella passata stagione sotto la guida di Ranieri aveva fatto notevoli passi avanti sotto il profilo tecnico e tattico), a dimostrazione che con il giusto e corretto lavoro i risultati prima o poi arrivano.
Ora i giallorossi sono lì, davanti a tutti nonostante non fosse questo l'obiettivo di inizio stagione: sognare è lecito, ma restare con i piedi per terra è più indicato.
In attesa di ritrovare (o trovare...) quell'attacco che, combinato con una difesa di ferro dove Svilar ha ripreso a parare anche l'impossibile, potrebbe trasformare quel sogno in realtà...
Nella foto sopra, Celik esulta dopo aver realizzato il suo primo gol in Serie A, quello del 2-0 contro l'Udinese che chiude definitivamente la partita contro i friulani.
Sassuolo-Roma 0-1: ancora Dybala.
Continua a volare la Roma in Campionato.
Dopo la brutta e cocente sconfitta in Europa League contro il Viktoria Plzen, la squadra di Gasperini si rialza subito e torna prontamente alla vittoria ancora in trasferta sul campo del Sassuolo.
Questa Roma al momento sembra fatta apposta per le partite lontano dall'Olimpico: finora 3 vittorie (4 se si considera anche il derby) su altrettante partite disputate in trasferta e primo posto in classifica costruito proprio su questa vittorie.
Ci è voluto ancora una volta un gol di Dybala, l'attaccante più prolifico insieme a Soulé della squadra giallorossa: ancora latitanti Ferguson e Dovbyk, con quest'ultimo però che quando è entrato in campo ha mostrato dei segnali di ripresa servendo due ottimi assist mal sfruttati da Pellegrini prima e soprattutto Wesley poi.
Se in attacco i gol scarseggiano e arrivano col contagocce, è nella difesa che la Roma di Gasperini sta costruendo e consolidando il suo primato (al momento in coabitazione con il Napoli) in Serie A: al momento sono appena 3 le reti subite dai giallorossi, nessuno ha fatto di meglio in tutta Europa e la solidità difensiva sembra essere davvero l'arma in più di questa squadra.
Come detto dal mister giallorosso bisogna restare con i piedi per terra e cercare di non soffrire di vertigini, anche perché questa squadra non è stata costruita per lottare per il titolo, ma solo per centrare la qualificazione alla Champions League.
Al momento la Juve ha grosse difficoltà tecniche, l'Inter e il Milan stanno ancora cercando la quadra e la Roma deve cercare il più possibile di prender punti su queste squadre.
Fermo restando che guardare tutti dall'alto in basso è comunque una bella, bellissima sensazione...
Nella foto sopra, Muric non può fare nulla sulla battuta a rete di Dybala che sancisce il gol vittoria per i giallorossi e il primo posto in classifica della Roma insieme al Napoli.
Roma-Viktoria Plzen 1-2: Olimpico amaro.
Lo scorso anno è stato un autentico fortino per la Roma: chiunque veniva all'Olimpico difficilmente riusciva a trovare punti e gol. Ora, invece, lo stadio giallorosso sembra essere diventato improvvisamente terra di conquista per chiunque.
Ma veramente chiunque.
Passi il Torino e l'Inter in campionato, per motivazioni e situazioni diverse, ma il Lille e ieri il Viktoria Plzen sono riuscite a tornare a casa con il bottino pieno non tanto grazie a delle prestazioni incolori dei giallorossi (più quella contro il Lille che ieri), ma soprattutto per la scarsa, scarsissima vena offensiva degli attaccanti della Roma.
E dirla così è anche un eufemismo: Dovbyk non sembra neanche un giocatore di calcio. Abulico, senza voglia, senza grinta, senza coraggio.
Peggio forse Ferguson: a sua parziale discolpa l'essere sceso in campo nel finale quando la frittata era ormai fatta, ma quelle due palle che gli sono arrivate addosso non è riuscito neanche ad addomesticarle.
Il Viktoria Plzen dopo 23 minuti si è trovato in doppio vantaggio: prima un errore di gioventù di Ziolkowski (ma Ghilardi è ancora un tesserato della Roma?) che fino a quel momento sembrava aver retto bene l'esordio da titolare e poi un tiro della domenica (del giovedì...) di Souaré da fuori area.
La partita degli ospiti termina qui e la Roma sembra risvegliarsi dal torpore con cui era scesa in campo (ammesso neanche troppo velatamente da alcuni giocatori a fine gara).
Tanta pressione, tanto possesso palla, diverse occasioni ma sotto porta veramente poca pochissima lucidità.
I maggiori responsabili, senza ombra di dubbio, dovbyk e Ferguson che pare abbiano dimenticato il loro mestiere principale, ma anche il resto della squadra per un motivo o per l'altro non è riuscita quasi mai a sporcare i guantoni del portiere avversario.
È ora di ritornare con i piedi per terra, non pensare alla posizione in classifica di campionato e rimboccarsi le maniche seriamente: qui si rischia di uscire anzitempo da una competizione europea che (probabilmente) mai come quest'anno sembra non avere squadre con nomi di spicco. E, purtroppo, anche la Roma al momento è tra queste...
Nella foto sopra, Dovbyk prova a fare qualcosa di utile tra gli avversari: il suo primo e unico tiro della gara arriva dopo 50'. Dopodiché qualche sponda per i compagni e poco più. Veramente poco, troppo poco.
Roma-Inter 0-1: tutto da rifare.
L'occasione era ghiotta: la Roma si presenteva all'importante appuntamento con l'Inter da prima della classe, con il Napoli che nel pomeriggio era capitolato a Torino e anche la Juventus era caduta a Como.
Tutto propendeva per un accenno di fuga dei giallorossi che di fronte di certo non avevano la migliore Inter degli ultimi anni, nonostante i nerazzurri anche quest'anno iniziavano la stagione puntando alla vittoria dello scudetto.
Ma purtroppo, pronti via, nella prima (e forse unica) disattenzione difensiva giallorossa è proprio la squadra allenata dall'ex Chivu che passa in vantaggio: NDicka sbaglia i tempi del fuorigioco e non riesce poi a chiudere su Bonny, che trova anche uno Svilar un po' impreparato.
Il primo tempo mostra il lato peggiore dei giallorossi, messi forse anche non benissimo in campo da Gasperini: difficile capire il perché ha preferito giocare senza una prima punta di ruolo relegando la posizione di falso nove a Dybala (esperimento già in passato non riuscito) e invertendo la posizione dello stesso NDicka (apparso infatti stranamente spaesato) e Wesley (che ancora una volta ha lasciato molto a desiderare).
Diverso invece il discorso nel secondo tempo: una squadra rivista negli uomini e nelle posizioni in campo da Gasperini, che finalmente inserisce peso e sostanza in attacco e ridisegna meglio la difesa.
La Roma cresce, chiude l'Inter nella propria metà campo, i nerazzurri giocano quasi esclusivamente di rimessa e i giallorossi in più di un'occasione vanno vicinissiimi al gol sia con Dybala (grandissimo Sommer su una punizione dell'argentino) ma anche con Dovbyk, il quale purtroppo continua a convivere con una vera e propria maledizione sottorete che gli impedisce di spedire la palla alle spalle del portiere avversario, anche quando questo non è davanti a lui.
La partita finisce e lascia l'amaro in bocca a molti tifosi che avevano sperato in un epilogo di giornata ben diverso, consci comunque che la Roma, questa Roma, non è stata disegnata né è attrezzata per ambire allo scudetto, ma l'idea di rimanere per qualche giorno lass§ e guardare tutti dall'alto in basso sarebbe stata un ottimo inizio di settimana.
Settimana che vedrà i giallorossi doversi riscattare anche in Europa League contro il Viktoria Plzen giovedì.
Nella foto sopra, Gasperini segue la Roma da bordo campo. La formazione iniziale lascia più di qualche dubbio e nonostante la sconfitta rimane fiducioso per il futuro e la crescita della sua squadra.




