Si mette in grande evidenza con il Lecce, tanto da essere più volte convocato con l'Under 21.
Quando arriva la chiamata della Roma, non è proprio una notizia inaspettata, essendo da tempo finito sui taccuini degli osservatori di molti clubs.
A Roma si ritaglia uno spazio importante. Francobollatore d'eccezione, riesce spesso ad anticipare l'avversario, senza dover ricorrere alla brutalità tipica di molti colleghi e diventa una colonna di una Roma in piena fase di ricostruzione dopo i fasti dell'era Viola.
In una Roma operaia, simboleggiata dall'alacre operosità di Voeller e Rizzitelli, anche uno come lui, che pure non è un fuoriclasse, ci sta più che bene e, pur non essendo un personaggio, riesce a farsi benvolere dalla tifoseria.
Dopo tre anni segnati da ottima continuità di rendimento, viene sacrificato sull'altare della costruzione della squadra che secondo Sensi dovrebbe essere una Formula Uno da affidare a Mazzone e viene ceduto.