Arriva a Roma a sorpresa, nell'ambito dell'operazione che è tesa al ringiovanimento della rosa approntata da Anzalone e Liedholm nell'estate del 1976.
Tra i tanti, quasi tutti emeriti sconosciuti, c'è anche lui, che viene presentato come una grande promessa.
Forse lo è, ma di certo non lo dimostra, anche se nelle prime apparizioni di Coppa Italia, mette in mostra tecnica ed estro che fanno presagire una sua esplosione. Invece, a poco a poco scompare dalla circolazione, anche perchè nel suo stesso ruolo, c'è un certo Bruno Conti.
È infatti un attaccante esterno dotato di dribbling ed inventiva, cui però manca concretezza: parte bene e finisce spesso male, adottando soluzioni estemporanee che non approdano a nulla.
Si è formato nel Perugia e ai grifoni torna dopo sole dieci gare nel corso delle quali fa vedere ben poco.