Fa il suo esordio giovanissimo nella Pro Patria, mettendosi in evidenza come mediano molto duro, portato più alla distruzione del gioco avversario che alla costruzione del proprio.
Spostatosi a Monza, conferma in Brianza la sua dimensione tecnica, mettendosi in mostra come uno dei centrocampisti più continui della serie cadetta.
Tre ottime stagioni e poi la partenza per Venezia, ove continua a sciorinare, anche in serie A, una continuità di rendimento che gli vale la chiamata della Roma.
Viene dapprima provato nelle partite valevoli per la Coppa delle Alpi Italo-Svizzera e poi definitivamente acquistato dai giallorossi.
In una squadra imbottita di campioni, il centrocampista lombardo dovrebbe rappresentare una garanzia in fase di copertura, l'uomo di fatica capace di assicurare equilibrio ad un centrocampo ove la disponibilità al sacrificio non è la caratteristica prevalente, ma la carenza in fase di palleggio divenne ben presto insormontabile, relegandolo tra le riserve.