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CLAUDIO CAVALIERI
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Claudio Cavalieri Roma, 26 - 09 - 1954 / Caserta, 09 - 07 - 1977
Esordio in Serie A: 23 Febbraio 1975, Milan-Roma 1-1

STAGIONE
SQUADRA
SERIE
PRESENZE
GOL
1972-1973
ROMA
A
-
-
1973-1974
ROMA
A
-
-
1974-1975
ROMA
A
2
-



BIOGRAFIA

È una delle tante promesse del vivaio giallorosso, a metà degli anni '70, quando dalle giovanili escono giocatori che si affermeranno ai livelli più alti ed ovvieranno alla grande alla cronica mancanza di adeguate risorse finanziarie di quella che è ancora una Rometta.
Difensore dotato di grande fisico, forte di testa e in acrobazia, con qualche problema nei movimenti che gli deriva da una complessione fisica poderosa, non incontra però la fortuna che arride invece a Rocca e Di Bartolomei, coi quali pure ha giocato molte volte, segno evidente che gli manca qualcosa sia dal punto di vista tecnico, che sotto il profilo mentale.
Già Herrera lo nota e lo fa scendere in campo per la prima volta il 26 Ottobre 1972 nell'amichevole contro il Subiaco.
Liedholm, lo manda in campo contro il Milan, sul neutro di Verona, in una squadra che va come un treno, grazie soprattutto alla tenuta ferrea di una difesa che è protetta come meglio non si potrebbe dal possesso palla di cui il Barone ha dotato la sua squadra. È il cosiddetto melone, una anticipazione del gioco di Luis Enrique e anche quando cambiano gli interpreti, la difesa riesce a tenere botta e a limitare al minimo i pericoli per Paolo Conti. Contro i rossoneri, non demerita, anche grazie all'aiuto che gli forniscono i compagni.
In quella stagione, Cavalieri gioca una seconda partita in campionato, quella contro l'Inter a San Siro, all'ultima giornata e fa vedere buone cose, contro una squadra in disarmo.
Tanto che il barone decide di provarlo, al fine di poterlo valutare con attenzione, nella fase finale di Coppa Italia, nella quale, però, la Roma mostra improvvisamente la corda di una stagione vissuta senza cali di forma. Nelle partite cui è chiamato contro Torino, Napoli e Fiorentina, non riesce a convincere del tutto e mostra i suoi limiti.
È ancora grezzo tecnicamente e la potenza fisica non basta a certi livelli a mascherare difetti derivanti dalla mancanza di fondamentali adeguati.
Troverà la morte in un tragico incidente insieme al suo compagno di squadra dell'Avellino ad appena due anni dal suo esordio in Serie A.