logosito
OMERO CARMELLINI
logosito



Omero Carmellini Roma, 28 - 01 - 1921 / Roma, 24 - 09 - 1997
Esordio in serie A: 27 Ottobre 1940, Roma-Venezia 5-2

STAGIONE
SQUADRA
SERIE
PRESENZE
GOL
1938-1939
ROMA
A
-
-
1939-1940
RIMINI
C
27
8
1940-1941
ROMA
A
3
1



STAGIONE
DATA
COMPETIZIONE
PARTITA
GOL
1940-1941
27 Ottobre 1940
Campionato
4 Giornata
Roma - Venezia 5-2
3-1



BIOGRAFIA

Ennesimo prodotto del vivaio giallorosso, uno dei tanti negli anni '30.
Fa il solito percorso delle minori e si segnala come uno dei ragazzi più promettenti del vivaio.
La strada per la prima squadra gli è però preclusa, anche perchè occorre una valutazione più esaustiva su quello che può fare.
Viene perciò inviato nell'estate del 1939 a Rimini, al fine di fargli fare esperienza in un torneo meno impegnativo, come quello di terza categoria, con la chiara intenzione di valutarne eventuali progressi.
Con la maglia della squadra romagnola, riesce a dar luogo ad un ottimo torneo in terza serie, grazie ad una buona tecnica e ad un discreto senso del goal, anche se il banco di prova rappresentato dalla terza categoria nazionale, in quegli anni estremamente allargata, non è il più indicativo possibile.
Però, i progressi sembrano esserci, per cui la società decide di alla fine dell'anno di riportarlo a Roma e di inserirlo nella rosa di prima squadra.
Nel torneo che servirà a Schaffer come banco di prova per valutare il materiale umano a sua disposizione, prima di dare l'assalto allo scudetto, Carmellini non riesce però a convincere il tecnico ungherese sulle sue effettive capacità, giocando solo tre partite, con il contorno di una rete e finendo presto ai margini della squadra. Del resto, nel suo ruolo si vanno affermando giocatori di spessore come Pantò e Krieziu e per un ragazzo alle prime armi diventa molto difficile poter competere. Probabilmente, subentra anche una certa sfiducia e una valutazione impietosa delle proprie doti, per cui decide di mollare gli ormeggi.
Alla fine dell'anno, ottiene la lista gratuita e se ne va a giocare in terza serie con l'Alba Motor, una delle tante squadre cittadine che fungono all'epoca da valvola di sfogo per quei giocatori romani che non sono riusciti a trovare spazio con Roma e Lazio. E sono tanti, tanto che proprio sui campetti della periferia, in quel lasso di tempo, si può trovare un pezzo di storia del calcio romano. Da quel momento non si sente praticamente più parlare di lui, anche perchè l'arrivo della guerra sul suolo italico, decreta la fine della sua carriera con la chiamata nella campagna di Russia, che gli costerà anche l'amputazione delle 5 dita del piede destro per congelamento.