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SILVANO BENEDETTI
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Lucca, 05 - 10 - 1965
Esordio in serie A: 20 Novembre 1983, Torino-Lazio 4-0
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STAGIONE
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SQUADRA
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SERIE
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PRESENZE
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GOL
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1983-1984
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TORINO
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A
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1
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-
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1984-1985
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PARMA
|
B
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21
|
-
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1985-1986
|
PALERMO
|
B
|
35
|
1
|
1986-1987
|
ASCOLI
|
A
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26
|
-
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1987-1988
|
TORINO
|
A
|
15
|
-
|
1988-1989
|
TORINO
|
A
|
22
|
1
|
1989-1990
|
TORINO
|
B
|
36
|
3
|
1990-1991
|
TORINO
|
A
|
27
|
1
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1991-1992
|
TORINO
|
A
|
25
|
1
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1992-1993
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ROMA
|
A
|
30
|
3
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1993-1994
|
ROMA
|
A
|
9
|
1
|
1994-1995
|
ROMA
|
A
|
12
|
-
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1995-1996
Gennaio 1996
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ROMA
ALESSANDRIA
|
A
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-
|
-
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C1
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14
|
-
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BIOGRAFIA
Si forma nelle giovanili del Torino, ove mette
in mostra doti importanti.
A soli diciotto anni, esordisce in serie A, per poi essere mandato a
farsi le ossa a Parma, in serie B. Due ottimi tornei tra i cadetti, il
secondo dei quali a Palermo, convincono la dirigenza granata che è ora
di riportarlo a casa e di affidargli una maglia. In granata rimane per
cinque lunghe stagioni, dimostrandosi tra i migliori difensori del
calcio italiano. Forte nel gioco aereo, dispone di buona tecnica e
discreta mobilità, per cui diventa difficile superarlo anche per i
migliori attaccanti. Inoltre, non ricorre spesso al fallo,
caratteristica non comunissima in anni in cui la rudezza caratterizza
buona parte dei nostri difensori.
Nel 1992, arriva la chiamata della Roma, che ha bisogno di un forte
centrale da affiancare ad Aldair.
Nella prima stagione è titolare indiscusso, ma il suo rendimento non
decolla mai. Gioca trenta partite, condite da tre reti, ma non riesce
mai ad offrire una sensazione di sicurezza. Roma è una piazza
difficile, soprattutto in quegli anni, con una società disorganizzata
dopo la morte di Viola e le cui vicende spesso si tingono di giallo e
lui dimostra di non raccapezzarsi in un ambiente così esplosivo.
Con l'arrivo di Mazzone, perde il posto da titolare e, nelle due
successive stagioni colleziona appena ventuno presenze, senza mai
dimostrare la sicurezza con cui aveva giostrato in granata. La sua
carriera è praticamente agli sgoccioli.
Nel gennaio del 1996, la Roma lo spedisce ad Alessandria e lui prende
atto che ormai nel grande calcio non c'è più spazio.