logosito
EDMONDO MORNESE
logosito



Edmondo Mornese Alessandria, 14 - 11 - 1910 / Novara, 30 - 12 - 1962
Esordio in serie A: 13 Settembre 1936, Sampierdarenese-Novara 2-1

Campione d'Italia 1942

STAGIONE
SQUADRA
SERIE
PRESENZE
GOL
1929-1930
NOVARA
B
30
-
1930-1931
NOVARA
B
30
2
1931-1932
NOVARA
B
28
-
1932-1933
NOVARA
B
28
-
1933-1934
NOVARA
B
22
2
1934-1935
NOVARA
B
25
2
1935-1936
NOVARA
B
34
3
1936-1937
NOVARA
A
27
-
1937-1938
NOVARA
B
31
-
1938-1939
NOVARA
A
29
-
1939-1940
NOVARA
A
24
-
1940-1941
NOVARA
A
26
2
1941-1942
ROMA
A
29
1
1942-1943
ROMA
A
27
2
1943-1944
ROMA
C.R.G.
6
-
1944-1945
ROMA
C.R.G.
-
-



STAGIONE
DATA
COMPETIZIONE
PARTITA
GOL
1941-1942
12 Novembre 1941
Amichevole
Ala Littoria - Roma 5-6
4-5
4-6
07 Dicembre 1941
Campionato
7 Giornata
Atalanta - Roma 2-2
2-2
1942-1943
15 Novembre 1942
Campionato
7 Giornata
Roma - Atalanta 2-1
2-1
29 Novembre 1942
Campionato
9 Giornata
Roma - Bologna 1-1
1-1
03 Giugno 1943
Amichevole
Roma - Regia Aeronautica 1-2
1-2



BIOGRAFIA

Dopo una intera carriera giocata con la maglia del Novara, Edmondo Mornese viene chiamato alla Roma da Schaffer.
Proprio il suo nome è stato fatto dall'allenatore ungherese come uno dei rinforzi necessari per vincere lo scudetto. Sembra una boutade, ma il tecnico dimostra di aver compreso alla perfezione di un giocatore mai veramente apprezzato per il suo valore.
In effetti è da anni uno dei migliori centromediani italiani, nonostante non sia mai riuscito a vestire la maglia azzurra, chiuso da fuoriclasse come Monti o Andreolo. Tipico rappresentante del calcio piemontese, unisce buone capacità tecniche alla forza fisica e alla proverbiale rudezza nei contrasti che sono da sempre una delle maggiori caratteristiche della scuola in cui si è formato. Longilineo, forte nel gioco aereo, costituisce uno dei maggiori punti di forza della squadra campione d'Italia nel 1941-42.
Insieme a Bonomi e Donati, forma una salda linea mediana capace di filtrare nel modo migliore il gioco avversario e di rilanciare con grande perizia il proprio. Se ne giova tutta la squadra, che trova un grandissimo equilibrio e si trasforma in un blocco saldo come l'acciaio.
Le due stagioni disputate a Roma, sono in pratica il suo canto del cigno, anche perchè la sua carriera, che volge pressochè al termine, viene accorciata dal conflitto in atto da due anni al suo arrivo sul suolo italiano.