Il più grande errore di Zeman nella sua seconda avventura giallorossa. Ma forse di tutta la sua carriera.
Si sa che il tecnico boemo predilige un portiere che sappia giocare bene con in piedi e che all'occorrenza diventi un difensore aggiunto, ma questa sua scelta risulta veramente incomprensibile e soprattutto determinerà il suo esonero sulla panchina della Roma.
La presenza di Stekelenburg a difesa della porta della Roma non fa stare tranquillo Zeman, che spinge la dirigenza giallorossa all'acquisto (per fortuna solo in prestito) di questo semisconosciuto portiere uruguagio che gioca in Romania.
Suo malgrado, Goicoechea si ritrova spaesato e subito in competizione con il portiere vicecampione del mondo, competizione che lo turberà ancora più di quanto non lo fosse.
Zeman decide di farlo diventare titolare, ma lui lo ripaga con prestazioni al limite dell'incredibile: se non si leggesse il suo (scarso) curriculum, si farebbe anche fatica a credere che sia un portiere.
Ne combina di tutti i colori, e regala gol agli avversari a grappoli.
Ma la frittata la combina in casa contro il Cagliari: la Roma è già in difficoltà, l'ambiente è caldo, la tifoseria chiede la testa di qualcuno.
Su un innocuo cross in area, Goicoechea ha tutto il tempo di saltare ed afferrare il pallone con le mani, ma incredibilmente questo gli sfugge e finisce in rete, segnando il più clamoroso degli autogol.
Quella partita terminerà 4-2 per gli ospiti, e per Zeman significherà l'esonero.
Per Goicoechea, invece, la stagione continuerà senza più vedere il terreno di gioco e a fine anno fortunatamente (per lui e per tutti) tornerà a calcare campi di gioco meno impegnativi.